Fishery

L'industria ittica

Il Mozambico ha un lungo litorale di circa 2800 chilometri, è attraversato da numerosi fiumi (Limpopo, Save, Pungwe, Zambezi e Rovuma), e ha due grandi bacini di acqua dolce (i laghi di Cahora Bassa e Nyasa/Malawi).

I mari del Mozambico sono ricchi di pesce e crostacei, tra cui aragoste, granchi, gamberi e gamberetti. Gran parte del pescato proviene dall’oceano e, nello specifico, dalla fascia centrale della linea costiera. La principali zone di pesca sono la Sofala Bank, nelle cui acque poco profonde abbondano i gamberetti, e le baie di Beira per la pesca con la lenza.

In Mozambico sono circa 140.000 i lavoratori impiegati a tempo pieno nel settore ittico (Master Plan per la pesca 2010-2019), di cui 97.000 operano a livello artigianale. Il sotto-settore della pesca artigianale è la principale fonte di pesce per la popolazione costiera, urbana e dell’entroterra.

Delle 130.000 tonnellate di pescato annuale, il 91% proviene dalla pesca artigianale, il 2% da quella semi-industriale per il consumo locale e il 7% dalla pesca industriale.

Nonostante l'enorme potenziale e le condizioni favorevoli, l'industria della pesca ha scarsa rilevanza per l'economia mozambicana, occupando solamente il 3% nel PIL.


 La pesca marina

  • La pesca industriale con grandi navi: il Mozambico collabora con imprese di pesca estere (Giappone e Spagna, ad esempio) ma la maggior parte del pescato è destinata al mercato di altri paesi.
  • La pesca semi-industriale con imbarcazioni di medie dimensioni (10 - 20 m di lunghezza): queste barche sono utilizzate maggiormente per la cattura di gamberetti o per la pesca con la lenza. Le imprese ittiche mozambicane solitamente non sono dotate di barche efficienti e attrezzature moderne, pertanto il business risulta difficilmente redditizio.
  • La pesca artigianale con piccole barche: vi sono molte comunità di pescatori. Il sotto-settore artigianale garantisce la sussistenza di circa 280.000 pescatori che utilizzano 39.400 imbarcazioni, di cui solo il 2-3% motorizzate. Essi non sono in possesso di licenza commerciale poiché il pescato è necessario alla loro sussistenza e solo un piccola parte viene destinata al mercato locale.

I sottosettori ittici in Mozambico

 

ARTIGIANALE

SEMI-INDUSTRIALE

INDUSTRIALE

Dimensioni delle barche

Fino a 10 m

Tra i 10 e i 20 m

Più di 20 m

Attrezzatura

Lenze a mano, sciabiche da spiaggia, reti da posta e trappole da pesca.

Lenze, reti da posta e strascico

Lenze, reti da posta e strascico

Fishing

Le sciabiche da spiaggia sono utilizzate principalmente per i piccoli pesci. I pesci di dimensioni maggiori sono pescati all’amo

Grandi pesci da acque profonde

Grandi pesci da acque profonde

Imbarcazioni

La maggior parte delle barche sono a remi e a vela. Poche barche sono a motore. Circa il 40% opera da terra.

Barche equipaggiate con ghiacciaia o congelatore

Barche equipaggiate con ghiacciaia o congelatore. Possono rimanere in mare per  20-30 giorni.

Lavorazione

Il pesce viene venduto fresco o essiccato/affumicato.

Impianti di trasformazione del pesce sulla terraferma.

La maggior parte del pescato viene lavorato e confezionato in mare.

Mercato

Consumo locale

Consumo locale e esportazione

Esportazione

Quantitativo annuale

80.000 -100.000 tonnellate circa

14.100 tonnellate nel 2003 (di cui 1.100 tonnellate di gamberetti)

10.000 tonnellate nel 2002 (7,700 tonnellate di gamberetti)

Posizione

Tutta la fascia costiera, baie e estuari compresi. Presenti anche nelle acque interne.

Principali città costiere o aree con facile accesso alle città. I gamberetti vengono trasformato in piccoli impianti ed esportati dagli acquirenti.

Quelimane, Beira e Maputo sono i principali porti delle flotte per la pesca industriale.

Occupazione

Genera il maggior numero di lavoratori. (50,000 circa)

1550 impiegati (80% Mozambicani)

Età e sesso

Donne e bambini prendono in consegna il pesce dalle barche e pescano frequentemente dalla riva.

                       Uomini

 


 La pesca artigianale

Questo sotto-settore, composto da pescatori artigianali e piccoli armatori, gioca un ruolo importante, non solo in campo sociale ma anche in campo economico in quanto è in grado di soddisfare la domanda nazionale.

Tuttavia, a causa dell’attrezzatura limitata e della scarsa capacità delle imbarcazioni, i piccoli pescatori operano nelle vicinanze della costa e raramente si spingono al largo dove le acque sono molto più ricche di pesce.

La scarsa produttività della pesca artigianale è dovuta, dunque, a diversi fattori:

  • Il difficile accesso a barche ed attrezzature più efficienti;
  • L'uso di tecniche di pesca inappropriate;
  • Scarso sviluppo dell'acquacoltura;
  • Fattori legati al cambiamento climatico;
  • Cattiva gestione delle risorse ittiche;
  • L’eccessivo sfruttamento delle risorse;
  • Inadeguata lavorazione e conservazione.

 Acquacoltura

L'acquacoltura in Mozambico è un’attività relativamente recente. La coltura di specie d'acqua dolce come la tilapia esiste da molti decenni (dal 1950), mentre l’allevamento di specie marine è emerso nel corso degli ultimi cinque anni. Ad oggi, circa 95.000 persone sono impiegate nel settore dell'acquacoltura, e il 90% di essi svolge questo lavoro artigianalmente.

Il potenziale dell’entroterra è stimato a circa 250.000 ettari di cui 30.000 sono adatti all’acquacoltura di gamberetti anche se, al momento, solamente 2500 ettari sono dedicati a questa attività. (Master Plan per la pesca, 2010-2019).

Nel 2009 l’acquacoltura ha inciso solo dello 0,3% sulla produzione ittica totale. Il prodotto principale sono i gamberetti, allevati a Beira (132 ettari), Quelimane (300 ettari) e Pemba (250 ettari).

Le itticolture commerciali costiere sono anch’esse basate sull’allevamento di gamberetti. I crostacei sono collocati in stagni e vengono nutriti con mangimi importati da altri paesi africani o asiatici. Gli stagni si trovano vicino alle foreste di mangrovie, agli argini degli estuari.

Oltre ai gamberetti, vengono allevati pesci, crostacei e alghe. Le specie più diffuse sono il gambero tigrato “Penaeus Monodon”, il gambero bianco indiano “Penaeus indicus”, la tilapia (pesce d'acqua dolce nativo del Mozambico), la carpa comune, la carpa argentata, la tilapia del Nilo e due tipi di alghe.

Nelle zone costiere di Cabo Delgado e Nampula, le comunità locali si dedicano all’acquacoltura di alghe (Eucheuma e Kappaphycus) con un sistema di pali installati nelle acque poco profonde vicino alle rive.

L'allevamento di gamberetti

Solo il 2,5% della produzione totale di gamberetti proviene dall’acquacoltura. Tale pratica tuttavia ha un ottimo potenziale di sviluppo: il paese presenta delle condizioni naturali favorevoli e il prodotto ha grande mercato in Europa. Difatti, l’implementazione di sistemi di itticoltura di gamberetti e pesce è un obiettivo prioritario del governo mozambicano.

Le indagini indicano che ci sono 33.000 ettari disponibili (non protetti né utilizzati per altre attività) per lo sviluppo a breve/medio termine dell'acquacoltura costiera di questi crostacei.

Il Mozambico conta un grande numero di laghi (fra cui Niassa - Lago Malawi -, Chiuta, Chirwa, Maramba) e dighe (Cahora Bassa, Chicamba reale, Massingir, Corumana e Pequenos Libombos). Queste risorse idriche potrebbero rappresentare potenziali siti di allevamento per piccole e medie imprese.

Potenziale di crescita del settore dell'acquacoltura

Il governo del Mozambico è in procinto di formulare la politica per lo sviluppo dell'acquacoltura, strategia utile a frenare la pesca eccessiva e stimolare la crescita di questo sotto-settore.

Inoltre, il governo intende affrontare questioni come l’utilizzo più efficiente delle risorse (migliore gestione delle risorse idriche, migliori pratiche alimentari, migliore gestione sanitaria), la massimizzazione delle buone pratiche ambientali e la conservazione della biodiversità.

  Perché si tratta un ambiente favorevole per gli investimenti:  

  • le condizioni climatiche sono favorevoli (clima tropicale e sub-tropicale)
  • poco inquinamento
  • bassa pressione demografica
  • ampie risorse: potenziale di 33.000 acri di terreno adatto per l'acquacoltura costiera
  • presenza di specie autoctone che possono essere allevate

  Lacune dell'acquacoltura su piccola scala:  

  • scarsa preparazione degli allevatori
  • la carenza di avannotti di qualità
  • elevati costi dei mangimi
  • servizi inadeguati
  • carenza di materiali e di pacchetti di formazione completi
  • scarso marketing di supporto

 Mercato e commercio

Il marketing e la distribuzione dei prodotti ittici sono effettuati dal settore privato (formalmente e informalmente). L’acquacoltura marina risponde alle esigenze del mercato estero mentre l’allevamento di pesci d’acqua dolce si rivolge ai consumatori locali. Il mercato interno di prodotti di acquacoltura marina è di piccola scala e limitato principalmente alle aree costiere a causa della scarsa qualità della conservazione dei prodotti.

Il consumo pro-capite di pesce è stimato fra i 7 e i 10 kg all’anno ma lo squilibrio fra le zone costiere e quello dell’entroterra è ampio.

Le specie ad alto valore di mercato come gamberi Penaeus Monodon e Penaeus indicus sono destinate principalmente ad Europa e Stati Uniti e, in piccoli volumi, anche a Sud Africa e Asia. L’allevamento in gabbia della tilapia è invece interamente orientato al consumo locale.

 

Source:

www.fao.org
www.adnap.gov.mz

www.mozpesca.gov.mz

www.embamoc.co.za

www.embassyofmozambique.be