Iraq Trade & Investment Forum: per le imprese irachene oltre 400 incontri di business targati UNIDO

Roma - 23-24 Maggio 2012

Iraq Trade & Investment Forum: per le imprese irachene oltre 400 incontri di business targati UNIDO

Iraq Trade & Investment Forum: per le imprese irachene oltre 400 incontri di business targati UNIDO

Roma, 23 Maggio 2012. Presentare le opportunità di investimento in Iraq alle imprese italiane: è questo l’obiettivo dello “Iraq Trade and Investment Forum”, organizzato da UNIDO in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, che si è tenuto alla Farnesina, a cui hanno partecipano i rappresentanti istituzioni e delle imprese dei due Paesi sostenendo 400 incontri d’affari tra imprese.

“Agiamo in sinergia per supportare la crescita e la cooperazione tra le imprese italiane e quelle dei PVS. Le imprese si identificano sempre di più come motori di sviluppo e un valido strumento di cooperazione internazionale basato su strategie di win-win cooperation”. Così la Direttrice dell’UNIDO ITPO Italy, Diana Battaglia, ha aperto i lavori del Forum, introducendo l’Ambasciatore Iracheno in Italia, S.E. Saywan Barzani, che ha affermato: “Dobbiamo incoraggiare gli investitori italiani a recarsi in Iraq e lavorare direttamente lì. Il futuro è molto promettente e i rapporti tra Roma e Baghdad sono già eccellenti.

“L'Italia punta a costituire joint-venture” -  ha spiegato il Sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, sottolineando che ''l’Iraq ha grandi risorse e gente in gamba'' e l’Italia, ''nonostante la situazione finanziaria non facile, ha la forza, l’energia e la capacità enormi nelle sue imprese ed ha voglia di ripartire''.

“Il nostro Paese offre grandi possibilità per i partner stranieri”, ha raccontato il viceministro dell’Industria Mohamad Mohammad: “posizione geografica di ponte tra Asia ed Europa, ricchezza di risorse naturali (minerali, gas e ovviamente il petrolio, di cui l'Iraq è il quarto produttore mondiale), una manodopera qualificata e la fame di infrastrutture. Sul fronte energetico, ha aggiunto, l'obiettivo è di aumentare la produzione di greggio dai due ai dodici milioni di barili al giorno, mentre per quanto riguarda le PMI abbiamo un piano molto ambizioso”.

“La porta dell'Iraq si chiama Kurdistan”, ha quindi spiegato ministro dell’Industria del governo regionale curdo Sinan Chalabi, puntualizzando che “questa è una delle regioni più sicure del Medio Oriente, che offre anche terreni agricoli fertili, acqua, un settore edilizio in forte espansione e possibilità nel settore educativo.

“L’Italia è il primo partner europeo nell’interscambio con l’Iraq, rilevando un export in costante crescita”, ha ricordato il direttore generale per la promozione del Sistema Paese, Amb. Maurizio Melani. E ha proseguito: “Le grandi opere in Iraq sono motori importanti di sviluppo, sia per la produzione locale e sia per le imprese italiane”, ricordando come l’Italia, attraverso le sue imprese, abbia già realizzato tra le altre cose un piano di sviluppo per trasporti e infrastrutture e una diga a Mossul, mentre è in via di elaborazione una proposta italiana per una raffineria a Kerbala.