Settore minerario in Myanmar

Mining Myanmar 2017 ritornerà per la 5° edizione, che si terrà dal 12 al 14 ottobre al MEP a Mindama, Yangon. Lo scorso anno il Mining Myanmar ha richiamato 183 espositori da 21 paesi, organizzati in 5 padiglioni internazionali, nonché 3402 visitatori del settore, riaffermando la posizione di Mining Myanmar come il più grande evento a livello internazionale per le industrie nel settore estrattivo e del riciclo dei minerali.

Il potenziale di crescita e sviluppo del Myanmar è senza precedenti. Con già cinque anni di crescita nel commercio estero e negli investimenti, e con il nuovo sistema di governo in atto, le infrastrutture del Myanmar sono in un processo di espansione, sviluppo e modernizzazione già da tempo.  Nuovi progetti sono in fase di realizzazione, con la conseguente creazione di una forte domanda di energia, di macchinari, di nuove tecnologie e materiali, di nuove competenze e il miglior modo per utilizzarle.

In seguito all’abolizione delle sanzioni, il Myanmar si integrerà sempre di più con l’economia regionale e mondiale, continuando a risultare una destinazione invitante per gli investimenti sia locali che esteri, sempre più crescenti. Secondo gli economisti, l’economia del Myanmar crescerà tra il 6.15 e l’8.2% pa nei prossimi anni. Il Myanmar ha di fronte a sé un brillante futuro di sviluppo e investimenti, come una delle stelle luminose dell’Asia.

Mining Myanmar è supportata dalle principali associazioni del settore, tra cui  Myanmar Federation of Mining Association (MFMA), Myanmar Construction Entrepreneurs Association (MCEA), The Union of Myanmar Federation of Chamber of Commerce (UMFCCI), Myanmar Industries Association (MIA), Myanmar Engineering Society (MES), Renewable Energy Association of Myanmar (REAM), Yangon Electricity Supply Corporation (YESC) e fortemente riconosciuto dal  Ministero delle Risorse e Conservazione ambientale, dal Ministero del Commercio , dal Ministero delle Costruzioni e dal Ministero dell’Energia.

Mining Myanmar è organizzata in concomitanza  con Building & Construction  Myanmar and Electric & Power & Renewable Energy Myanmar. Tali manifestazioni rappresentano un’ottima opportunità per gli espositori, i visitatori e gli operatori in genere impiegati in queste tre importanti industrie.

Maggiori informazioni al seguente link: http://www.miningmyanmar.com/mining/2017/en/index.asp

Le miniere di Rubini in Myanmar

Il Myanmar, precedentemente noto come Birmania, conta su numerose risorse naturali, la sua attività mineraria gioca pertanto un ruolo fondamentale nell’economia. Il Paese ha infatti un enorme potenziale minerario, che renderà l’attività ad esso connessa un elemento trainate dello sviluppo economico del Paese negli anni a venire. Tra gli importanti minerali che si possono trovare nel Paese vi sono: metalli preziosi (oro, platino e argento) pietre preziose (rubino, zaffiro, giada) stagno e tungsteno, rame, piombo, zinco, nickel, cloro e antimonio.

Questa analisi si focalizza sui cosiddetti “Rubini del Myanmar”, considerati come i migliori al mondo. Il luogo più famoso per queste pietre è il Mogok Stone Tract, situato nel nord, a 200 km da Mandalay; al secondo posto c’è Mong Hsu a 250 km ad est di Mandalay.  Entrambi i luoghi sono conosciuti per la produzione di rubini, nonostante le pietre di Mong Hsu siano presenti in minor quantità e di qualità inferiore rispetto a quelle che si possono trovare a Mogok. Altre aree geografiche di più piccola dimensione sono Nawarat e Namhsa in Shan State, Sagying (vicino a Mandalay) Thabeitkyn e Kathe lungo il fiume Irrwaddy ad ovest di Mogok, Namya nello Stato di Kachin vicino al confine con la Russia. Queste aree non hanno solo rubini ma anche zaffiri, spinel, peridoto, acquamarina e una varietà di altre pietre semipreziose. 

Secondo il Ministero della Pianificazione Nazionale e Sviluppo Economico, nell’anno fiscale 2015- 2016, il Myanmar ha prodotto 31 milioni di kilogrammi di giada, 0.17 milioni di carati di rubini, 0.74 milioni di carati di zaffiri, 0.29 milioni di carati di spinel, 0.34 milioni di carati di peridoto e 1.63 tonnellate di perle.  

Mogok viene considerata la “Valle dei Rubini”, essa è leggendaria per la qualità delle sue gemme, specialmente per il tipo di rubino “sangue di piccione” e per gli zaffiri. Quest’area è caratterizzata da una serie di rocce metamorfiche, indifferenziate e di alta qualità.

In particolare, il rubino del Myanmar è il più raro e prezioso membro della famiglia corindone. Per determinarne il valore, il colore è il primo fattore da considerare. Il colore dei rubini va da un rosa-rosso a rosso “sangue di piccione”, che viene considerato il colore più pregiato. 

Le fotografie mostrano i marmi a base di rubino (A e B) a Mogok, Myanmar.

Il rubino non è soltanto un minerale ma è anche una parte fondamentale della cultura e della storia del paese. Non c’è nessun dubbio riguardo al contributo che i rubini del Myanmar abbiano fornito alla società e all’economia. Infatti, oggigiorno il 90% dei rubini al mondo proviene dal Myanmar. 

Nella valle del Mogok, ottenere le gemme dal terreno è un lavoro incredibilmente difficile. Enormi bulldozer fanno profonde buche nel terreno, ma è la manodopera che ottiene il prodotto finale. Il metodo più comune per recuperare gemme è nelle miniere aperte. L’estrazione richiede pompe che sparano acqua ad alta pressione, a volte anche quattro contemporaneamente. L’acqua toglie la ghiaia dalle gemme, che vengono poi  pompate in pozzi circolari di pietra, dove i rubini vengono intrappolati in una serie di  canali artificiali, dai  quali vengono poi recuperati a mano. Pietre grezze più leggere vengono lavate nella valle sottostante dove il residuo viene raccolto a mano.

Tuttavia, la produzione di Mogok è in declino e, come è noto, un numero crescente di rubini pregiati viene ormai estratto in Africa orientale.

Inoltre, il degrado ambientale e gli impatti sociali sono aumentati negli ultimi anni, a causa degli investimenti stranieri e delle nuove tecnologie all’avanguardia utilizzate nei metodi di estrazione per aumentare la produttività. 

Per quanto riguarda l'aspetto giuridico, la prima legislazione mineraria in Myanmar fu il Regolamento Upper Burma Ruby, emanato nel 1887, mentre l'ultima che comprende tutte le leggi precedenti è il Myanmar Mines Law, promulgata nel 1995. Con questa nuova legge, tutti i minerali che si trovano sotto la piattaforma continentale sono considerati di proprietà dello Stato, e le attività minerarie sono gestite dal Ministero delle Miniere. È inoltre intenzione del Ministero delle Miniere incoraggiare gli investitori esteri. A tale scopo, il Ministero mette a disposizione aree dedicate e strutture esistenti per nuovi progetti, e favorisce la partecipazione alle joint venture.

Queste partecipazioni saranno valutate in modo equo, così da favorire sia l’investitore estero che il Paese, in un’ottica di win-win cooperation.

In passato, era molto difficile avere accesso alle pietre preziose, a causa di un rigoroso controllo da parte del governo. Questo ha purtroppo favorito processi di estrazione illegali. Oggi, grazie alle nuove normative, le pietre sono accessibili sia ai locali che agli stranieri attraverso diversi canali:

  1. Myanmar Gems Emporium: Questa asta si svolge tre volte l'anno a Naypyidaw, promossa da Myanmar Gems Enterprise. Le pietre preziose presenti in queste aste sono rubini grezzi e lucidi, zaffiro blu e pietre semipreziose, nonché giada e perle, provenienti dalle miniere di proprietà del governo e delle società private. Ogni anno partecipano oltre 4.000 acquirenti;
  2. Mercati locali di pietre preziose. In questi mercati vi sono oltre 100 piccoli negozi che vendono pietre preziose, tra cui rubino, zaffiro blu, giada e perla;
  3. Myanmar International Gems, Jewellery and Watch Expo: Questa mostra si svolge due volte l'anno, ed è gestita dall’Union of Myanmar Federation of Chamber of Commerce and Industry e dalla Myanmar Gems and Jewelry Entrepreneurs Association;
  4. Negoziazione diretta con i proprietari di miniere

Il settore minerario e l’economia del Myanmar stanno crescendo in base alle aspettative, il Paese sta infatti diventando un punto di riferimento per le imprese e per gli investimenti esteri.