Rafforzare il ruolo della donna in Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia

Expo Milano - 14 Ottobre 2015

Rafforzare il ruolo della donna in Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia

Milano, 14 Ottobre 2015 -I partecipanti alla conferenza svolta all’Expo di Milano 2015 hanno proposto alcune raccomandazioni su come sostenere l’imprenditoria femminile nelle regioni del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA), e hanno condiviso esperienze e conoscenze al fine di costruire una vasta rete di donne impegnate a contribuire allo sviluppo inclusivo e sostenibile in questi paesi.

La conferenza, “Rafforzare il ruolo della donna in Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia”, tenutasi il giorno 14 ottobre è stata organizzata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) in collaborazione con l’Associazione Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG). Tra i partecipanti figuravano rappresentanti governativi, delle imprese e delle associazioni nazionali dei sei paesi partecipanti, così come i membri della società civile e rappresentanti sia del settore pubblico che privato.

Rivolgendosi ai partecipanti, Emma Bonino, fondatrice del NPSG ed ex Ministro degli Affari Esteri italiana, ha affermato: “Non credo che le donne siano tutte uguali. Credo che ognuno di noi sia un individuo, le cui differenze sono preziose, che ognuno di noi abbia il suo modo di vedere il mondo. Credo che questa diversità non debba essere solo accettata ma allo stesso tempo apprezzata. Non siamo un sindacato. Non siamo una società. Noi siamo il 50% del mondo che vuole avere voci, e sottolineo “voci” e non “voce”.

Nel suo discorso, il Ministro dell’Industria libanese, Hajj Hassan, ha sottolineato la necessità di rafforzare il ruolo delle donne arabe ed in particolar modo quello delle donne libanesi, soprattutto in campo economico, esortandole a costruire i proprio progetti allo scopo di contribuire alla lotta alla povertà, all’analfabetismo e alla disoccupazione. “In questo modo, le donne potrebbero contribuire alla crescita e allo sviluppo sostenibile, ma anche mutamenti politici nel mondo arabo", ha detto. “Questo richiede politiche governative in grado di creare nuove leggi, oltre che modificare e aggiornare le leggi già esistenti per raggiungere gli obiettivi desiderati”.

La Conferenza è parte del Progetto UNIDO “Promoting Women Empowerment for Inclusive and Sustainable Industrial Development in the MENA Region”, finanziato dal Governo italiano.

Monica Carco, Unit Chief dell’Investment and Technology Unit di UNIDO, colei che gestisce il progetto, ha spiegato: "Forniremo assistenza alla creazione e allo sviluppo delle imprese guidate da donne, in questa regione, attraverso il miglioramento del contesto imprenditoriale femminile e rafforzando il ruolo delle associazioni finanziarie femminili attraverso la fornitura di servizi di qualità sia a livello nazionale che regionale. Promuoveremo delle partnership commerciali e degli investimenti attraverso un approccio business-to-business”.

Giampaolo Cantini, Direttore Generale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, il quale ha partecipato ad uno dei gruppi di discussione, ha detto: "Vogliamo sostenere l'iniziativa UNIDO per evidenziare il ruolo delle donne in una regione cruciale per la nostra storia, per lo sviluppo economico, sociale e per le relazioni culturali di cui godono". Ha inoltre sottolineato l'importanza di strategie politiche volte a sviluppare il ruolo delle donne nell’ambito dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che ha definito come "ordine del giorno universale".

Samira Merai, Ministro delle Pari Opportunità Tunisino, ha sostenuto che "La democrazia deve essere costruita sulla partecipazione attiva delle donne" e ha sottolineato l'impegno del suo Paese a favore dei diritti delle donne.

Merai ha poi affermato, “La Tunisia gode di ottimo potenziale per quanto riguarda l’imprenditorialità femminile e stiamo lavorando in questa direzione”, aggiungendo che il Ministero delle Pari Opportunità della Tunisia ha lanciato un varato il piano 2016-2020 per migliorare le prospettive di occupazione delle donne tunisine. “L’obiettivo principale è quello di passare dall’attuale 25,5% delle donne regolarmente occupate, al 35% nel 2020”.

Delphine Borione, Vice Segretario Generale per gli Affari Sociali e Civili presso l'Unione per il Mediterraneo (UpM), ha esplicitato: "E 'il momento giusto per sfruttare le grandi potenzialità delle donne imprenditrici per una crescita sostenibile ed inclusiva nella regione euro-mediterranea”.

“Favorendo la partecipazione economica delle donne attraverso l’imprenditorialità e l’accesso al mercato del lavoro, la Regione raggiungerà il suo obiettivo di crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro come un mezzo per conseguire la stabilità sociale e politica”, ha poi aggiunto.