In linea con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e nel quadro della riduzione della povertà, il problema della sicurezza alimentare è al centro dell’attenzione della Comunità internazionale. Il concetto di sicurezza alimentare è legato alla disponibilità di cibo come anche alla capacità degli individui di poter accedere ad una quantità sufficiente. In generale, è stato riconosciuto che la povertà colpisce le persone che vivono nelle aree rurali dove il sostentamento è principalmente basato sull’agricoltura. Quello che emerge nei Paesi in Via di Sviluppo è che nonostante gli sforzi implementati per migliorare la produzione agricola, la quantità di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà e soffre la mancanza di sicurezza alimentare è ancora alta. In tali Paesi, i problemi principali sono legati alla mancanza di risorse e mezzi di finanziamento. Dato che non vi sono investimenti provenienti da attori locali, e che i sistemi di sicurezza alimentare di tali Paesi non sono ancora così sviluppati come quelli esistenti nei Paesi industrializzati, la povertà è considerata la prima barriera alla sicurezza alimentare.
In tale contesto, e per aumentare le possibilità relative all’approvvigionamento di cibo, UNIDO assiste i Paesi Africani attraverso la promozione di specifici progetti e programmi diretti all’agro-industria e alla sicurezza alimentare, come anche evidenziando la necessità di sviluppare tecniche e tecnologie al fine di ridurre le perdite post-raccolta, aumentare i sistemi di qualità e, quindi, migliorare l’igiene alimentare. Il riferimento è anche l’organizzazione di alcune tavole rotonde per la creazione di condizioni favorevoli per le agro-industrie competitive, al fine di tendere alla sicurezza alimentare e alla crescita economica nei Paesi in Via di Sviluppo.
Per raggiungere tale obiettivo, l’Organizzazione fornisce supporto per quanto concerne le politiche da implementare e le attività coordinate nell’area rurale, sulla base di specifici programmi che sono presentati agli enti donatori per il finanziamento.
In questo quadro, UNIDO ITPO Italy opera attivamente per la promozione di alcuni specifici progetti riguardanti la sicurezza e l’igiene alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo. In particolare, l’implementazione di questi programmi mira ad aumentare le misure sulla sicurezza alimentare sia in Senegal che in Mozambico, un paese che ha visto l’adozione di misure sulla sicurezza alimentare solo nel periodo post guerra civile, misure che richiedevano un approccio inter-settoriale e innovativo.
Nel contesto Senegalese, ITPO Italy gestisce alcuni progetti allo scopo di modernizzare l’industria di confezionamento. A tale scopo, la promozione di un migliore processo per il confezionamento mira a proteggere il cibo da contaminazione chimica o da microbi, ossigeno, vapore acqueo e luce. Nel suddetto Paese, il settore principalmente interessato alla sicurezza alimentare è l’industria ittica, poiché alcuni prodotti devono essere cotti e lavati per poi essere calibrati e congelati a -40° C. Successivamente, tali prodotti sono conservati a -18° C prima di essere inseriti nei containers destinati all’esportazione.
Inoltre, allo scopo di promuovere il trasferimento di tecnologia e know-how per garantire la sicurezza alimentare, nel contesto della lotta contro la fame, UNIDO ITPO Italy collabora con Ipack-Ima Spa, la più grande società italiana in materia di organizzazione di esposizioni internazionali concernenti la lavorazione e l’imballaggio di prodotti alimentari, compresa la logistica.
Questa cooperazione ha l’obiettivo di promuovere eventi, in Italia e all’estero, focalizzati sul trasferimento di tecnologia nei Paesi in Via di Sviluppo e che mirano alla costruzione di un percorso specifico in vista dell’Expo 2015 di Milano, il cui tema principale è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. A Gennaio 2010, UNIDO ITPO Italy e Ipack-Ima hanno firmato un accordo per rafforzare la loro collaborazione in questo campo.
L’impegno comune per migliorare la sicurezza alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo è provato da conferenze internazionali, organizzate da Ipack-ima e UNIDO ITPO Italy, come: “Più Tecnologia, Sicurezza&Qualità, Riduzione della Fame nel Mondo”, Milano 2009; “Le giornate di Ipack-Ima - Tecnologie per la Sicurezza Alimentare”, Bologna 2010; la Fiera Internazionale di Düsseldorf 2011, e la Fiera sul packaging e food processing che sarà organizzata a Milano dal 28 Febbraio al 3 Marzo 2012. In questa occasione, il Premio di Innovazione Tecnologica per l’Igiene Alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo (lanciato alla Fiera di Düsseldorf ) sarà assegnato alle parti interessate a livello mondiale che hanno adottato le migliori soluzioni innovative riguardanti le tecnologie per migliorare la sicurezza alimentare e la gestione dell’offerta di cibo, come anche i servizi di trasporto e distribuzione nel contesto delle emergenze umanitarie.
Il settore ittico è caratterizzato da una forte domanda, con ritmi di crescita incessanti all’interno del mercato internazionale. Il settore è però colpito da due rilevanti problemi: una diminuzione delle catture e forti pressioni su alcuni dei principali stock ittici. La conseguenza evidente è una limitata disponibilità di offerta del prodotto, nonostante una recente crescita dell’acquacoltura. Le peculiarità del settore sopra menzionate conducono all’esistenza di una catena di valore altamente frammentata, e ad una totale assenza di attori trainanti. Differentemente da ciò che accade nella catena di valore di altri prodotti, in questo settore i rivenditori e le fabbricazioni relative a grossi marchi non sono così importanti.
Inoltre, nei Paesi in Via di Sviluppo c’è una totale assenza di lavorazione della risorsa ittica prima dell’esportazione, causando una perdita di valore del prodotto, rispetto a prodotti ittici lavorati. La capacità di questi Paesi di esportare prodotti a valore aggiunto è poi ostacolata dall’istituzione di barriere tariffarie imposte dai Paesi Sviluppati contro prodotti ittici lavorati ed importati. Va infine menzionato che i Paesi in Via di Sviluppo sono tenuti a rispettare standard di sicurezza e qualità imposti sul mercato dalla comunità internazionale, nonostante la mancanza di know-how tecnico e risorse economiche porti ad enormi difficoltà per quanto concerne il rispetto di tali normative.
Il ruolo dell’UNIDO, per quanto riguarda l’assistenza tecnica all’industria della pesca, riguarda la pesca artigianale, le operazioni su larga scala fino ad arrivare al livello di nave officina e di scelte tecnologiche per i Paesi in Via di Sviluppo. Il supporto dell’Organizzazione nel settore è anche basato su programmi di formazione per pescatori e proprietari di barche, così come sulla diffusione di migliori pratiche di gestione lungo tutta la filiera. Inoltre, UNIDO provvede anche a fornire una consulenza tecnica per il miglioramento delle barche da pesca e dei luoghi di sbarco, oltre a strumenti per registrare la tracciabilità dei prodotti ittici lavorati per le esportazioni.
In tale ambito, l’UNIDO ITPO Italia supporta alcuni progetti per l’espansione del settore ittico in Mozambico ed in Senegal. Il Mozambico è fortemente dotato di risorse ittiche, sia marine che di acqua dolce e la pesca in mare rappresenta il 90% della produzione ittica totale, contando su 120.000 tonnellate di pesce, di cui l’80% composto da prodotti che provengono da attività di pesca nazionale. Le varietà marine più importanti includono: crostacei marini (gamberi, gamberetti d’acqua profonda, astici e granchi), cefalopodi e molluschi marini.
Per quanto concerne il Senegal, il settore primario si basa sul ruolo dominante della pesca. Il settore ittico, infatti, costituisce una risorsa per la creazione di 100,000 posti di lavoro a livello nazionale. Nonostante l’importanza che questo settore ha per il Senegal, sia da un punto di vista economico che sociale, l’industria della pesca deve fronteggiare due problemi: l’eccessivo sfruttamento di risorse costiere e la riduzione dell’offerta di mercato di tali prodotti
Infine, c’è da dire che rispetto al passato le attività della pesca riguardano principalmente i prodotti orientati all’export.
Tra le varie attività implementate da UNIDO ITPO Italy, c’è da menzionare il Programma Delegati, attraverso cui l’Ufficio conduce diverse attività di promozione al fine di stabilire una cooperazione tra le imprese provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo e quelle Italiane. In questo contesto, UNIDO ITPO Italy ha ospitato due Delegati provenienti dal CPI del Mozambico e dal DASP del Senegal, che hanno promosso alcuni progetti riguardanti questo settore. Oltre questi progetti, l’attività dei Delegati era mirata a stabilire una cooperazione basata su un’ottica di filiera al fine di raggiungere un migliore sviluppo del settore ittico in questi Paesi. L’obiettivo è di rafforzare i legami tra i Paesi sopra citati e il mondo imprenditoriale Italiano, con lo scopo di promuovere investimenti diretti e trasferimento tecnologico.